Cinema stereoscopico
Breve storia del cinema Stereoscopico
Un fotogramma de L'Arrivée d'un train en gare de La Ciotat dei fratelli Lumière (1896). Nel 1935 i fratelli presentarono una nuova versione del soggetto, ripresa in stereoscopia, e proiettata in 3D con il metodo anaglifico.
Quando il film “L’arrivée du train en gare de La Ciotat”, realizzato dai fratelli Lumière nel 1903, fu proiettato, gli spettatori, presi dal panico, pensavano che il treno stesse
per investirli. Si fa quindi riferimento a questo episodio, come inizio del cinema atto a creare la sensazione della terza dimensione. Da allora sono stati prodotti almeno 250 fra film e programmi televisivi stereoscopici.
Fino al 1946 la realizzazione di alcuni film, con budget limitati, contribuisce a raffinare le tecniche della produzione stereoscopica. Il primo periodo di sviluppo dei film 3D è durante gli anni '50. “Bwana Devil”, nel 1952, ebbe successo commerciale e attirò l'attenzione delle major studios, che girarono in quel periodo più di 60 fi lm. Difficoltà e costo di adattamento delle sale di visione fu la causa del declino dell'interesse per le produzioni 3D. L'interesse da parte di diversi produttori crebbe nuovamente nel periodo 1973-1985. Tuttavia anche in questo caso le possibilità offerte dalla visione con occhiali di cartone non erano sufficienti a mantenere vivo il fenomeno.
La rivoluzione, dal punto di vista tecnologico e spettacolare, avvenne con l'introduzione del sistema IMAX-3D® che fu per la prima volta presentato al pubblico all'Expo ‘86 in Vancouver con “Transitions”. IMAX® adotta i diversi sistem di proiezione: il sistema anaglifo, quello con luce polarizzata e quello con occhiali a cristalli liquidi. Nel caso dell'IMAX 3D Il proiettore, a doppie lenti, manda a turno l’immagine dell’occhio destro e di quello sinistro sullo schermo, con una frequenza di 96 volte al secondo in sincronia con la maschera. Questo metodo consente ottimo posizionamento e stabilità delle immagini.
L’IMAX Solido infine, usa un sistema stereoscopico a singolo proiettore da 48 fotogrammi al secondo (24 al secondo per ogni occhio) ed è compatibile con le sale Imax Dome-OmniMax.
Tecnica
La tecnica di ripresa per la visione stereoscopica di immagini in movimento utilizza una cinepresa o una videocamera con doppio obiettivo e doppia esposizione, che riprende al contempo due visioni leggermente sfalsate (di circa 6/7 cm) della medesima immagine, cioè alla stessa distanza degli occhi umani. In tempi più remoti, un'altra tecnica utilizzava due cineprese posizionate una di fronte all'altra, che riprendono la medesima immagine attraverso due specchi posizionati a 90° rispetto al soggetto.
A differenza di altre tecniche di visione di immagini stereoscopiche fisse, per quanto riguarda il cinema stereoscopico entrambe le immagini riprese vengono proiettate sullo stesso singolo schermo, contemporaneamente, come nell'anaglifo, o alternativamente, come nel sistema a lenti polarizzate o quello a otturatori LCD. La separazione delle due immagini destinate una all'occhio destro, l'altra all'occhio sinistro, avviene grazie ad alcuni sistemi che si avvalgono di un filtraggio anaglifico o polarizzato, oppure di otturatori (come nel sistema Teleview o nei moderni sistemi digitali a otturatori LCD), e a degli appositi occhiali dotati di lenti in grado di discriminare l'una o l'altra immagine.
Le tecnologie per la proiezione di immagini 3-D in movimento sono sostanzialmente tre:
- Anaglifo: due immagini filtrate con due colori diversi vengono discriminate da occhiali con filtraggio complementare. In Italia la RAI trasmise dei balletti in 3D con questa tecnica all'interno del programma "Che combinazione!" con Delia Scala (1978). Mediaset negli anni '80 trasmise su Rete 4 "Serata 3D". Una kermesse di filmati e film in tre dimensioni. Per l'occasione venne trasmesso "Gorilla in Fuga in 3D" (1954).
- Alternate Image o Shutter Glasses: le due immagini vengono proiettate in rapida sequenza (attualmente a 48 o anche 114 frame al secondo contro i 24 frame del cinema tradizionale 2-D) e vengono discriminate da occhiali dotati di otturatori sincronizzati. Inizialmente adottato dal sistema meccanico Teleview, attualmente viene sfruttato dai moderni sistemi con otturatori LCD.
- Polarizzato: due immagini proiettate in rapida sequenza su di un apposito schermo riflettente, vengono discriminate da occhiali dotati di lenti polarizzate orientate ortogonalmente l'una rispetto all'altra.
- Pulfrich: Dal nome del suo inventore Carl Pulfrich, il sistema prevede l'uso di occhiali 3D con una lente scura e l'altra trasparente. Grazie al suo movimento orizzontale, la cinepresa fornisce agli occhi diversi punti di vista. L'immagine che passa attraverso la lente scura arriva al cervello con pochi millesimi di secondo in ritardo, generando l'effetto di parallasse necessario alla costruzione dell'esperienza tridimensionale. Il cartone animato giapponese "Le avventure di Remi" aveva sequenze 3D basate su questa tecnica.