![Muybridge](http://www.stereoscopia.it/wp2/wp-content/uploads/2018/04/giphy.gif)
L’occhio veicola immagini verso la nostra sensibilità generando emozione. Il soggetto che ci arriva è in movimento per sua natura, o per la natura dell’occhio. Uno dei due elementi irrinunciabili per la percezione visiva – osservante e osservato – non è per il suo stato – immobile. Sfruttare al meglio l’immagine in movimento permette il raggiungimento di stati emozionali molteplici, amplificati e coinvolgenti.
Ma come sempre nel lavoro di Claudio Centimeri, si predilige la conoscenza e la storia, per reinterpretare il medium. Il movimento nell’immagine primordiale (come negli studi di Muybridge) diventa essenza dell’immagine stessa, del cinema, della realtà virtuale. Che si spoglia di ogni artificio. Come per il negativo (vedi sezione Luce), che racchiude in sè tutte le informazioni per restituire un soggetto visivo completo senza manipolazione, così il pre-cinema comprende in sè il movimento nello stato più puro, percepibile nella sua essenza, e pertanto perfetto.
L’utilizzo di zootropi (nell’illustrazione a sinistra), fenachistiscopi, praxinoscopi, taumatropi e kinetoscopi permette di rappresentare un soggetto in movimento utilizzando il principio del movimento stesso. Il soggetto rappresentato veicolerà con sè cultura e storia del rappresentato cinetico. Un nuovo medium per l’arte che riscopre il suo stato sublimale, la reinterpretazione e la sua valorizzazione come elemento culturale e testimonianza. La sua elementarietà spoglia il soggetto – e l’opera d’arte in movimento – di tutto ciò che è di troppo, secondo anche il famoso detto anglosassone less is more.
![](http://www.stereoscopia.it/wp2/wp-content/uploads/2018/04/phena_cornucopia_HQ.gif)